Tecniche di comportamento Antistalking
Difendersi dallo stalking si può? E’ possibile attuare delle manovre antistalking per mettere una barriera tra noi e il nostro molestatore.
- Innanzitutto, inutile negare il problema. Spesso, dal momento che nessuno vuole considerarsi una “vittima”, si tende a evitare di riconoscersi in pericolo, finendo per sottovalutare il rischio e aiutando così lo stalker. Il primo passo è allora sempre quello di riconoscere il problema e di adottare delle precauzioni maggiori rispetto a quelle adottate dalle persone che non hanno questo problema. Occorre informarsi sull’argomento e comprendere i rischi reali, seguendo dei comportamenti volti a scoraggiare, quando è possibile, gli atti di molestia assillante.
- Se la molestia consiste nella richiesta di iniziare o ristabilire una relazione indesiderata, è necessario essere fermi nel “dire di no” una sola volta e in modo chiaro. Altri sforzi di convincere il proprio persecutore insistente, comprese improvvisate interpretazioni psicologiche che lo/la additano come bisognoso di aiuto e di cure, saranno lette come reazioni ai suoi comportamenti e quindi rappresenteranno dei rinforzi, in quanto attenzioni. Anche la restituzione di un regalo non gradito, una telefonata di rabbia o una risposta negativa ad una lettera sono segnali di attenzione che rinforzano lo stalking.
- Comportamenti molto efficaci per difendersi dal rischio di aggressioni sono quelli prudenti in cui si esce senza seguire abitudini routinarie e prevedibili, in orari maggiormente affollati e in luoghi non isolati, magari adottando un cane addestrato alla difesa, un modo che si è rivelato molto utile sia come concreta difesa che per aumentare la sensazione di sicurezza.
- Se le molestie sono telefoniche, non cambiare numero. Anche in questo caso, le frustrazioni aumenterebbero la motivazione allo stalking. È meglio cercare di ottenere una seconda linea, lasciando che la vecchia linea diventi quella su cui il molestatore può continuare a telefonare, magari mentre azzerate la soneria e rispondete gradualmente sempre meno.
- Per produrre prove della molestia alla polizia, non lasciarsi prendere dalla rabbia o dalla paura e raccogliere più dati possibili sui fastidi subiti.
- È utile mantenere sempre a portata di mano un cellulare in più per chiamare in caso di emergenza.
- Se si pensa di essere in pericolo o seguiti, non andare mai di corsa a casa o da un amico, ma recarsi dalle forze dell’ordine.
Le conseguenze dello stalking
Purtroppo spesso, soprattutto per via di norme giuridiche che limitano gli interventi di prevenzione delle situazioni di emergenza, i comportamenti di stalking possono essere protratti a lungo con conseguenze psicologiche negative principalmente per la vittima, ma anche per chi lo agisce e, talvolta, per chi lo osserva.
La vittima, per quanto possa essere breve il periodo in cui viene perseguitata, rischia di conservare a lungo delle vere e proprie ferite. Le conseguenze dello stalking infatti, per chi lo subisce, sono spesso diverse e si trascinano per molto tempo cronicizzandosi. In base al tipo di atti subiti e alle emozioni sperimentate possono determinarsi stati d’ansia e problemi di insonnia o incubi, ma anche flashback e veri e propri quadri di Disturbo Post Traumatico da Stress.
Concludendo, penso che lo stalker, pur essendo di fatto il molestatore, colui che compie intrusioni illegittime, illecite, pericolose per la vita della sua vittima, è allo stesso tempo vittima di se stesso. Delle proprie debolezze e difficoltà. Tutto questo lo porta ad assumere un comportamento che certo è criticabile da ogni punto di vista. Non condivisile certo ma, in via del tutto personale, mi sento di dire che non è neppure giudicabile.
Sentimenti ambigui, disagi molto profondi di cui nessuno si accorge e che si alimentano per anni, esplodono all’improvviso. Si sente parlare di storie e di persone le cui strade ad un certo punto si incontrano. Storie di vite spezzate da ferite profonde, individui che cercano nella relazione una cura impossibile e che non arriverà mai. Queste storie ci parlano di un dolore profondo che se non verrà sanato in tempo provocherà altro dolore. E allora cerchiamo di fare in modo che almeno possano servire come opportunità, triste opportunità certamente, per poterci interrogare seriamente su tutti gli antefatti, su tutte le premesse dalle quali e sulle quali si è alimentata la rabbia per cercare di cogliere eventuali segnali che ci permettano di capire.
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